Il 29 agosto con decisione unanime dei suoi nove componenti, la Corte costituzionale della Corea del Sud ha stabilito che è costituzionalmente illegittimo l’art.8 del Framework Act on Carbon Neutrality and Green Growth per la violazione dei diritti delle future generazioni e per la mancanza di disposizioni per il Governo volte alla tutela di quei diritti.
L’articolo prevede la riduzione al 2030 del 35% delle emissioni calcolate nel 2018, un obiettivo che la Corte ha ritenuto accettabile, giudicando invece illegittima l’omissione della fissazione di obiettivi legalmente vincolanti di riduzione delle emissioni di gas serra a partire dall’anno il 2031. La corte ha così ordinato all’Assemblea nazionale di introdurre le necessarie modifiche.
La causa è stata avviata nel 2020 da un primo gruppo di ricorrenti, tutti impegnati per il contenimento del cambiamento climatico, e da un’organizzazione ambientalista, Youth 4 Climate Action, cui si sono aggiunti altri tre gruppi di ricorrenti: complessivamente 255, inclusi molti bambini e alcuni infanti.
Si tratta della prima decisione in Asia che accoglie un ricorso con specifico riferimento al diritto alla vita e a un ambiente vivibile delle future generazioni, minacciato dal cambiamento climatico,
Un’altra analoga è pendente a Taiwan.
Altre cause sono state promosse con risultati favorevoli in India e in Pakistan adducendo altri motivi per contestare le leggi in materia o le scelte dei Governi in materia. La più nota è Leghari v. Federation of Pakistan. La Corte d’appello di Lahore ha accolto nel 2015 il ricorso di Ashgar Leghari, osservando che l’inattività del governo nel realizzare gli obiettivi posti dalla legge, il National Climate Change Policy of 2012, per contenere il cambiamento climatico violava il diritto alla vita e alla dignità del ricorrente, un contadino i cui campi si stavano progressivamente inaridendo.
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