La Scoperta dell’Ambiente – Una Rivoluzione Culturale

24 Lug 2020 | articoli, contributi, in evidenza 1

LA SCOPERTA DELL’AMBIENTE – UNA RIVOLUZIONE CULTURALE – GLF EDITORI LATERZA, BARI-ROMA 2020

Nespor apre il forziere dei suoi tesori: un’occasione da non perdere

E’ da poco uscito in libreria il nuovo libro di Stefano Nespor, La scoperta dell’ambiente – Una rivoluzione culturale, edito da Laterza.

Un libro che stupisce anche chi conosce bene l’autore dal quale ci si poteva certamente attendere un testo dal contenuto originale, informato e approfondito ma che, questa volta, ha superato sé stesso regalandoci un’opera di straordinaria ricchezza in materia di ambiente e società, da divorare in qualche giorno di lettura o, meglio, da centellinare per apprezzarne i tesori e prolungare il piacere di una lettura facile e scorrevole.

Il pretesto per inquadrare le riflessioni dell’autore, che analizza l’evoluzione della sensibilità rispetto alle questioni ambientali da parte della società civile nel corso di diversi periodi dell’ultimo cinquantennio, è la rassegna storica, quasi una recensione nel tempo, di cinque “testi sacri” che, dal 1962, hanno fatto la storia della materia ambientale in campo internazionale.

Ma non si tratta di un semplice excursus ragionato delle migliori letture su ambientalismo e società: questo volume è davvero molto di più.

E’ una collezione unica di idee, pensieri, approfondimenti, citazioni e digressioni su tematiche di vastissimo respiro culturale, che spaziano dalla filosofia, all’economia, alla storia e alla letteratura, e a quante altre arti e scienze si possano immaginare, che affascineranno non solo i lettori amanti delle pubblicazioni ambientali e ambientaliste, ma chiunque sia curioso delle cose del mondo e dell’umanità.

Le idee sono sviluppate, com’è abitudine per Nespor, con leggerezza espressiva e uno stile personale, che invoglia anche il lettore più pigro ad appassionarsi a tematiche tutt’altro che lievi, ragionando intorno al senso della presenza dell’uomo nell’universo, alle responsabilità della scienza rispetto a scelte politiche e sociali, nella centralità della tematica dell’ambiente rispetto alla vita di tutti.

E non mancano i momenti di pura poesia e filosofia.

Senza voler rovinare la sorpresa della lettura, anticipiamo che ciascuno dei cinque capitoli attraverso i quali si sviluppa il libro propone tematiche, osservazioni e pensieri in crescita, collegati alla narrazione precedente e successiva, dando la misura dell’evoluzione del pensiero e della sensibilità umana nella storia, attraverso il dibattito pubblico in sede istituzionale e privata.

Il primo, Primavera silenziosa di Rachel Carson, diventa quindi “la scoperta del pericolo” (ogni capitolo ha un sottotitolo che come un fil rouge ci conduce attraverso il progetto dell’opera; in realtà uno dei tantissimi fili rossi che ne legano i contenuti, come ci spiega anche la Conclusione), segnando il momento in cui il mondo inizia a percepire i pericoli per la salute e i danni sull’ambiente derivanti dalle attività umane, soprattutto quelle economicamente intensive.

In realtà, come racconta l’autore, pur non essendo quello il momento in cui nasce l’interesse per l’ambiente e l’ambientalismo (già oggetto di studio soprattutto in Inghilterra sin dalla metà del XIX secolo, da Kipling in avanti), con la storia del DDT, la Carson compie quel necessario salto di qualità nella consapevolezza collettiva per aprire una nuova epoca.

E, nella narrazione di un costante conflitto tra i valori, la necessità e l’utilità, Nespor ci delizia con citazioni cinematografiche, letterarie e storiche nelle primissime fasi dell’ambientalismo, ricordando eventi nazionali e svelandoci segreti e chicche derivanti dall’esperienza personale dei propri viaggi privati, in una narrazione sempre sorprendente.

L’uomo, al contatto con la realtà dello sviluppo della conoscenza e davanti alla rivelazione dei suoi effetti anche negativi, scopre i limiti della scienza, misura in pratica il fascino delle teorie economiche con la scarsità e la consumabilità delle risorse e ne comprende le limitazioni.

Il lettore accompagna il suo antenato o il suo sé attraverso questo viaggio, attraverso I limiti dello sviluppo – e quindi “la scoperta del limite” nelle contraddizioni della storia e della società moderna in un gioco delle nazioni, o meglio dei governi delle nazioni, sempre più difficile.  Le relazioni internazionali, ne Il nostro comune futuro (ovvero “della scoperta della sostenibilità”) cambiano negli anni ’80 anche in conseguenza degli incidenti ambientali devastanti da Seveso a Chernobyl, che pongono l’umanità davanti a tragedie che neppure i negazionisti più incalliti riescono a nascondere e si percepisce l’urgenza del consolidamento del multilateralismo e della cooperazione internazionale.

Segue alla consapevolezza del disastro, la forza della reazione e la comparsa della fiducia ne Governare i beni collettivi (lo sviluppo degli istituti per l’azione collettiva) con l’analisi della categoria dei c.d. commons o beni comuni, al di là di ciò che sia pubblico o privato, ripercorrendone storia e “tragedia”.

Quasi come un’ultima svolta della storia dell’ambientalismo, il quinto capitolo è ispirato dal best seller di Al Gore, Una scomoda verità (la scoperta dell’impegno, per l’autore) sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, che lancia lo spunto per proporre riflessioni sempre in evoluzione sulle strategie (top down o bottom up) per combatterne le conseguenze (e i limiti di tali strategie).

Un libro potente e unico nel panorama italiano, che fotografa i momenti decisivi dell’evoluzione dell’ambientalismo di questi ultimi cinquanta/sessant’anni con un obiettivo personalissimo, capace nello stesso tempo di rivelare i dettagli più nascosti e svelare gli orizzonti più lontani con la medesima nitidezza di visione.

Il risultato di ricerche ed esperienze irripetibili di cui l’autore ci fa regalo.

Il rimprovero che infine, come gli antichi censori, ci sentiamo di dover muovere all’autore è quello di aver concentrato in un volume di sole duecento pagine troppa conoscenza, poesia e bellezza che rischiano di sfuggire alla mente del lettore comune che, per fissare tante nozioni nella memoria e metabolizzarle, dovrà leggere e rileggere questo libro più e più volte.

 

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