Blue Carbon: un Doppelgänger nell’ambiente

01 Lug 2024 | articoli, editoriale

Il Doppelgänger, il “doppio” reale o immaginario di una persona, talvolta simile e collaborativo, più spesso sgradevole, ostile o persino malvagio  (come Jekyll e Hide), risale alla mitologia egiziana, alla controfigura di Elena in Euripide ed è poi stato variamente raccontato: dallo scambio di identità di Siebekas con Leibgeber di Jean Paul (che è l’inventore dell’espressione), alla sensazione di disagio di fronte alla propria immagine descritta da Freud in Ungehemlich, a Borges che si siede casualmente vicino a sé stesso più anziano e, infine, a Psycho di Hitchcock.

La figura del Doppelgänger è entrata in questi anni anche nell’ambiente con due organizzazioni che si occupano di assorbimento dell’anidride carbonica, entrambe individuate con l’espressione Blue carbon che indica l’anidride carbonica che, immessa nell’atmosfera, è catturata negli oceani e negli ecosistemi costieri.

La prima è The International Blue Carbon Initiative (www.thebluecarboninitiative.org/) che si dedica alla conservazione e al recupero degli ecosistemi presso le coste in via di progressivo degrado per l’estendersi dell’urbanizzazione e delle coltivazioni e per il cambiamento climatico. L’organizzazione è stata costituita nel 2011 da un gruppo di scienziati, il Blue Carbon Scientific Working Group, che ha pubblicato un volume dove sono indicati i metodi per valutare l’anidride carbonica contenuta nelle aree costiere protette (www.cifor-icraf.org/publications/pdf_files/Books/BMurdiyarso1401.pdf).

L’attività di questa organizzazione è sostenuta dall’Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN) e dall’Unesco che ha inserito nella Lista del Patrimonio mondiale 50 ecosistemi costieri, il 21% degli ecosistemi costieri globali, che catturano il 10% delle emissioni globali di gas serra (https://whc.unesco.org/en/blue-carbon-report/). Al contributo di questi ecosistemi al contenimento del cambiamento climatico la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC), l’organismo delle Nazioni Unite responsabile della difesa degli oceani, ha dedicato nel 2021 ilrapporto Custodians of the globe’s blue carbon assets (https://library.sprep.org/sites/default/files/2021-03/custodians-globe-blue-carbon-assests.pdf).

Ma ecco il Doppelgänger, una seconda organizzazione, denominata Blue Carbon con lo scopo di creare risorse ambientali e realizzare progetti di rimozione e stoccaggio di anidride carbonica utilizzando moderne tecnologie (https://bluecarbon.ae). Ha sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Blue Carbon ha acquistato nell’ottobre del 2023 dal governo della Liberia il diritto esclusivo di gestire per trenta anni il 10% delle foreste dello Stato al fine di acquisire crediti di carbonio da cedere ad altri paesi per compensare le emissioni di anidride carbonica eccedenti i limiti che hanno prefissato da raggiungere entro il 2030. Pochi mesi prima un analogo accordo era stato raggiunto con il Governo dello Zimbabwe per la gestione del 20% delle foreste di quello Stato. Trattative per analoghi accordi erano in corso alla fine dell’anno 2023 in Kenya, Tanzania e Zambia, secondo un’indagine del Financial Times, tutte condotte senza il consenso delle comunità locali (Kenza Bryan, The looming land grab in Africa for carbon credits, www.ft.com/content/f9bead69-7401-44fe-8db9-1c4063ae958c). 

Secondo gli scienziati il mercato dei crediti di carbonio, scarsamente regolato, consente di sovrastimare i crediti di carbonio acquisiti: uno studio del 2023 ha verificato che il 90% dei crediti derivanti dalla gestione delle foreste non comportavano nessuna riduzione delle emissioni, anche per la mancanza di criteri per quantificare le “addizionalità” cioè i vantaggi creati dal mantenimento di una foresta. Parimenti, sono sottostimate le emissioni provocate dalle attività umane.

Secondo molte associazioni ambientaliste Blue Carbon, Doppelgänger, è, come le altre iniziative simili, semplicemente un tentativo per proseguire nell’estrazione di combustibili fossili nonostante gli impegni assunti con la COP 28 (https://edition.cnn.com/2023/11/22/climate/uae-cop28-adnoc-fossil-fuels-expansion-climate-intl/index.html) sfruttando i paesi poveri, pagati per assorbire anidride carbonica con le loro risorse naturali (https://thebreakthrough.org/journal/no-20-spring-2024/land-grabs-for-carbon).

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