Ada Lucia De Cesaris
Avvocato cassazionista, Ada Lucia De Cesaris ha un’approfondita conoscenza del diritto amministrativo con specifica competenza nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia e dell’ambiente.
Ha seguito interventi di sviluppo e valorizzazione urbanistica e immobiliare per importanti società del settore. È consulente per la valorizzazione e dismissione di patrimoni di soggetti privati e a partecipazione pubblica, e affianca gli investitori e gli sviluppatori nei processi, in particolare seguendoli nei procedimenti con le autorità pubbliche.
Svolge, inoltre, attività di consulenza e supporto per le questioni inerenti la sostenibilità energetica e la gestione delle criticità ambientali.
Ha realizzato studi e scritti in materia di valutazione di impatto ambientale, inquinamento idrico, ecolabel, ecoaudit, emissioni in atmosfera, rifiuti, imballaggi, raccolta differenziata e inquinamento acustico, attività a rischio, e sull'informatizzazione dell’attività amministrativa.
È stato professore a contratto presso l’Università degli Studi dell’Insubria alla facoltà di Scienze Ambientali per l’insegnamento di Diritto Ambientale.
Ha svolto il ruolo di Assessore tecnico con delega all’Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura (2011-2015) e di Vice Sindaco di Milano (2012-2015), per il Comune di Milano.
È autore di varie pubblicazioni con particolare riferimento alle materie di sua competenza.
Contaminazioni storiche, responsabilità e attualità degli obiettivi di recupero di un sito e metodiche di valutazione
La dichiarazione di notevole interesse pubblico costituisce diretta applicazione del principio di tutela del paesaggio sancito dall’art. 9 della Cost.
La dichiarazione di notevole interesse pubblico costituisce diretta applicazione del principio di tutela del paesaggio sancito dall’art. 9 della Cost.
Materiali riciclati non conformi, la certificazione esclude la responsabilità dell’appaltatore se riferita e riconducibile agli specifici lotti dei materiali utilizzati
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La Corte Costituzionale crea (dis)ordine in materia di bonifiche di siti contaminati dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 5 della L.R. Lombardia n. 30/2006